Il Patrimonio

Fondo Moral Operation

Estremi cronologici: 1934 – 1946
Consistenza: 3 buste, 91 fascc.

Il materiale è frutto della donazione di Egidio Clemente, militare americano di origine italiana che partecipò alla Moral Operation, a Giulio Polotti e, con esso, alla Fondazione Anna Kuliscioff. La donazione è documentata da uno studio di Lorenzo Pezzica (1), che ne pubblica l’inventario sintetico, e in un articolo di Herbert A. Friedman (2), militare americano in pensione esperto di “operazioni psicologiche”, pubblicato su un sito specializzato in guerra psicologica. L’articolo di Friedman descrive in grande dettaglio l’organizzazione e il funzionamento a Roma e in Italia, tra il 1944 e il 1945, di una unità delle forze armate americane dedicata alla creazione e alla distribuzione di materiale di propaganda oltre le linee tedesche. Il Fondo è una testimonianza delle tecniche e degli strumenti utilizzati in tale operazione ed è composto in buona parte da documentazione riservata prodotta dal controspionaggio americano durante la II Guerra Mondiale all’interno di un’operazione denominata Moral operation. L’operazione era un classico intervento di controinformazione, disinformazione finalizzata alla demoralizzazione dei combattenti tedeschi in Italia. I materiali, di difficile classificazione, sono ripartiti in 15 fascicoli e sono costituiti prevalentemente da abili falsificazioni di documenti, elementi identificativi, giornali e volantini indirizzati ai soldati tedeschi. Ad essi si aggiungono due album celebrativi, realizzati dopo la fine della guerra dalla struttura della Moral Operation a scopo celebrativo, con molte foto e testi descrittivi delle operazioni e degli uomini che le condussero. 
Le carte conservate dalla Fondazione Anna Kuliscioff erano sistemate in modo generalmente ordinato in alcune buste di differente tipologia. Dopo la riunificazione in un unico ambiente, si è proceduto alla schedatura inventariale e successivamente al ricondizionamento e al riordino. In generale i criteri seguiti per l’ordinamento delle unità archivistiche sono stati, quando possibile, quelli originali utilizzati dallo stesso soggetto produttore. Si sono tenute le ripartizioni generali delle serie e dei singoli fascicoli. Dove non è stato possibile ripristinare l’ordinamento originale, si è adottato di norma un criterio cronologico.

Strumenti di corredo e Bibliografia: 
L.Pezzica, “Il fondo Moral Operation negli archivi della Fondazione Anna Kuliscioff” in R.Mignemi (a cura di), “Propaganda politica e mezzi di comunicazione di massa tra fascismo e democrazia”, catalogo della mostra “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta” – Novara, 3 novembre -3 dicembre 1995, Gruppo Abele, Torino, 1995.
“Credere, Obbedire, Convincere -Propaganda e comunicazione 1943/1945”, catalogo della mostra organizzata dalla Fondazione Kuliscioff, Milano, 2001.
H.A.Friedman, “The United States PSYOP Organization in Europe during Worl War II”, www.psywarrior.com/PSYOPOrgWW2.html

Scarica l’inventario in pdf: Fondo Moral Operation

Soggetto produttore
Moral Operation (1943-1945

“Moral Operations” era il nome dato ad una sezione del controspionaggio militare americano, che agì autonomamente tra il 1943 e il 1945, prevalentemente in Italia. Compito dell’organizzazione Moral Operations era quello di produrre materiale propagandistico con lo scopo di demoralizzare i soldati tedeschi al fronte e le popolazioni civili che vivevano nei centri urbani del Reich e nei paesi occupati. L’organizzazione della Moral Operations era stata curata in ogni particolare: come documentato in due album celebrativi presenti nel Fondo Moral Operations negli archivi della Fondazione Anna Kuliscioff (1), il controspionaggio militare americano reclutò alcuni personaggi chiave tra gli emigrati di origine tedesca o ebreo-tedesca, che fossero mimetizzabili all’interno delle linee nemiche per aspetto e perfetta parlata della lingua tedesca, diede loro delle nuove identità, creò loro divise, documenti falsi, automezzi perfettamente identici a quelli tedeschi. Molto significativo, anche per la storia della grafica contemporanea, la presenza in questo staff, oggetto di studi attualmente non ancora conclusi, del pittore e illustratore Albe Steiner, di origine, non a caso, ebreo-tedesca, che supervisionò gli aspetti grafici e tipografici di tutti i materiali. In Italia si utilizzarono militari di origine italiana, che potessero farsi notare meno, come Egidio Clemente (2), membro dell’organizzazione che si fece sbarcare in Sicilia e da lì cominciò a costruire una rete disinformazione e controinformazione in territorio italiano. Clemente raccolse il materiale prodotto dalla Moral Operations in due copie, una delle quali venne donata a Giulio Polotti negli anni Sessanta del Novecento. Questo materiale costituisce il Fondo Moral Operations conservato negli archivi della Fondazione Anna Kuliscioff. Gli agenti della Moral Operations stamparono materiale propagandistico che distribuirono all’interno della Germania e nei paesi occupati utilizzando la stessa rete postale tedesca o attraverso il lancio di razzi contenenti i materiali che partivano dalle zone liberate dell’Italia o di altri paesi. Si trattava per la maggior parte di giornali perfettamente identici agli originali, manifestini, periodici, volantini contenenti messaggi studiati in modo da crescere sfiducia, ribellione verso gli alti vertici nazisti nei soldati combattenti al fronte e nella popolazione. Molti anche i volantini distribuiti segretamente tra le truppe tedesche nell’Italia occupata, che invitavano ad arrendersi ai partigiani, con la promessa che non avrebbero subito ritorsioni. Particolarmente interessante fu anche la creazione di periodici di inesistenti movimenti d’opposizione, distribuiti prevalentemente in Germania e Austria, che dessero l’idea di un’attività antinazista e antifascista più forte e radicata del reale, e la diffusione nei volantini di documenti riservati, veri e falsi, della Cancelleria del Reich, che mostravano l’interesse prevalente dei gerarchi nazisti a curare i propri interessi, piuttosto di quelli della Patria.

Note:
1. R. Mignemi (a cura di), Propaganda politica e mezzi di comunicazione di massa tra fascismo e democrazia, catalogo della mostra “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta” – Novara, 3 novembre-3 dicembre 1995, Gruppo Abele, Torino, 1995. Cfr. anche Credere, Obbedire, Convincere – Propaganda e comunicazione 1943/1945, catalogo della mostra organizzata dalla fondazione Kuliscioff, Milano, 2001. 
2. “CPL Clemente, the chief printer, collected two specimen copies of all printed MO Rome propaganda. In the 1960s he donated one set to Giulio Polotti, current president of the Anna Kuliscioff Foundation in Milan, Italy …”, in H. A. Friedman, “The United States PSYOP Organization in Europe during Worl War II”, sito internet www.psywarrior.com/PSYOPOrgWW2.html.